
Tether, l’azienda dietro la stablecoin USDT, ha trasferito circa 80 tonnellate d’oro – per un valore di circa 8 miliardi di dollari – in un proprio caveau situato in Svizzera. Lo ha rivelato un recente report, secondo cui l’amministratore delegato Paolo Ardoino ha definito la struttura “il caveau più sicuro al mondo”. Ardoino ha inoltre sottolineato come l’oro “dovrebbe logicamente essere un bene più sicuro di qualsiasi valuta nazionale”.
La mossa segue un precedente investimento da 7,7 tonnellate di oro già annunciato nel report di marzo, portando il totale detenuto da Tether a circa 80 tonnellate.
La mossa del caveau svizzero di Tether
Secondo quanto riferito, la decisione di costruire un proprio deposito nasce dall’esigenza di tagliare i costi elevati imposti dagli operatori terzi. Ardoino ha spiegato che, nel caso in cui il token Tether Gold raggiungesse una circolazione di 100 miliardi di dollari, anche una commissione di custodia dello 0,50% rappresenterebbe un onere significativo.
🇨🇭 Tether is storing 80 metric tons of gold in Switzerland… and refusing to comply with EU regulations.
Coincidence, or calculated strategy? 🤔
As the MiCA regulation takes effect across the EU, one thing’s certain: @Tether_to isn’t playing by Europe’s rules 🙅♂️
👉 Tether has… pic.twitter.com/wChVJsQv93
— GRM (@GRM_Web3) July 8, 2025
Gestire un’infrastruttura proprietaria consente di ridurre le spese operative e facilitare l’incremento delle riserve auree in futuro. Inoltre, rappresenta un modo concreto – e d’impatto mediatico – per mostrare il supporto reale dietro una parte delle riserve che sostengono la stablecoin.
Oltre i metalli preziosi: Tether diversifica le riserve, ma l’oro resta marginale

Le riserve di Tether non si limitano all’oro. Secondo il report del primo trimestre 2025, la società deteneva quasi 100 miliardi di dollari in titoli del Tesoro statunitensi. Il valore totale delle riserve varia a seconda dei criteri considerati: 112 miliardi di dollari secondo l’attestazione di marzo, oppure quasi 160 miliardi se si prende come riferimento la capitalizzazione di mercato di USDT dello scorso mese. In entrambi i casi, l’oro rappresenta meno del 5% del totale dichiarato a garanzia della stablecoin.
L’oro è solo una piccola parte del puzzle
I dati di mercato mostrano che USDT ha sfiorato una capitalizzazione di 160 miliardi di dollari, rappresentando circa il 62% dell’intero settore delle stablecoin, valutato 250 miliardi. Eppure, l’oro resta una componente marginale. I metalli preziosi si affiancano a valute fiat e obbligazioni, senza sostituirle.
Il trasferimento centralizzato dell’oro riflette l’intento di Tether di diversificare ulteriormente la composizione delle proprie riserve. Una strategia in linea con un trend globale: sempre più banche centrali – in particolare nei Paesi BRICS – stanno accumulando oro, mentre i flussi verso gli ETF sull’oro sono aumentati dopo il raggiungimento di nuovi massimi pluriennali nei prezzi. Ma va tenuto presente che anche gli ETF su Bitcoin ed Ethereum stanno entrando sempre di più nella finanza tradizionale.
Tether come le grandi banche, ma con altre proporzioni
Secondo un report di Bloomberg, le riserve auree di Tether sono ora paragonabili all’esposizione in metalli preziosi e materie prime di alcune grandi banche. Una somiglianza che dà un’idea della portata delle 80 tonnellate accumulate. Tuttavia, la stessa cifra impallidisce se confrontata con i trilioni detenuti da governi e istituzioni bancarie globali.
