
Secondo l’analisi di Glassnode, il prezzo di Ethereum sembra dipendere più dai mercati dei derivati (strumenti finanziari che “scommettono” sull’andamento futuro) e da operazioni esterne alla blockchain, piuttosto che dagli acquisti e dalle vendite dirette come avviene per Bitcoin.
Differenze tra Bitcoin ed Ethereum
Gli analisti hanno osservato un indicatore chiamato Cost Basis Distribution (CBD), che mostra a quale prezzo gli investitori hanno comprato una criptovaluta in passato. Questo è importante perché, quando il prezzo torna su quei livelli, gli investitori tendono a reagire, vendendo o comprando di nuovo.
- Bitcoin: durante il forte rialzo di luglio, si era creato un “vuoto” in alcuni livelli di prezzo perché il BTC era salito troppo velocemente. Successivamente, però, questi livelli sono stati riempiti da nuove compravendite, segno che c’è ancora molta domanda sul mercato spot (cioè sugli acquisti diretti).
- Ethereum: anche i rialzi di ETH hanno lasciato dei vuoti, ma a differenza di Bitcoin non si sono colmati quando il prezzo è rallentato. Questo lascia pensare che il prezzo di Ethereum sia più legato al trading su mercati esterni (come i derivati), che spesso portano a movimenti più volatili e imprevedibili.
Cosa significa per gli investitori
In poche parole:
- Bitcoin mostra ancora una forte domanda di acquisti diretti.
https://x.com/JA_Maartun/status/1962863120894034350
- Ethereum, invece, appare più influenzato da speculazioni e strumenti finanziari complessi, quindi con maggiore rischio di oscillazioni improvvise.
Altre notizie di mercato
Bitcoin, dopo l’ultimo calo, si trova vicino a un livello chiave di prezzo medio pagato dai nuovi investitori (quelli che hanno comprato negli ultimi 5 mesi circa). Storicamente, quando BTC scende sotto questo livello, spesso segue una fase di debolezza a breve termine.
Ethereum, intanto, è sceso a 4.370$, del 5% in una settimana.

