
Bitcoin continua a scambiare sotto il suo massimo storico di 109.000 dollari toccato a gennaio.
L’asset ha perso circa il 21,7% rispetto a quel record. Rimane ancora in un mercato ribassista, se si considera un arco di tempo più ampio. In quello più stretto invece si notano dei segnali di ripresa.
Nel grafico settimanale la crypto di maggior valore ha registrato un aumento del 6,8%, avvicinandosi alla soglia psicologica dei 90.000 dollari. Al momento l’asset sta scambiando intorno agli 85.000 dollari.
Perché il ciclo attuale di Bitcoin è “noioso”?
L’analista di CryptoQuant, Crypto Dan, ha spiegato il motivo di questo cauto ottimismo nel suo ultimo post intitolato: “Perché questo ciclo sembra così noioso?”.
A differenza dei cicli rialzisti passati, che erano caratterizzati da rally rapidi e forte interesse da parte degli operatori nel breve termine, il ciclo attuale, secondo l’esperto, appare più moderato.
Un indicatore a supporto della sua osservazione è la percentuale inferiore di Bitcoin detenuti in un arco di tempo breve – da una settimana a un mese – segno di un impegno minimo da parte dei nuovi operatori di mercato.
Per Dan il cambiamento è dovuto a due fattori: l’ambiente macroeconomico e il cambiamento di leadership nel mercato.
A differenza del periodo 2020-2021, con tassi di interesse vicini allo zero e massicce immissioni di liquidità, il mercato di adesso si trova a dover fronteggiare una liquidità ridotta e tassi elevati, che rallentano gli afflussi di capitali.

Inoltre, il mercato sta assistendo a un passaggio di leadership dai trader al dettaglio agli investitori istituzionali. L’approvazione e l’adozione degli ETF Spot su Bitcoin hanno reso i movimenti di prezzo più graduali e meno volatili.
Anche se alcuni metriche potrebbero suggerire un possibile picco del ciclo, la struttura attuale potrebbe indicare una crescita più lenta e costante. Per questo motivo, secondo l’esperto, bisogna avere pazienza. Potrebbe portare a risultati migliori rispetto alla speculazione nel breve termine. Ha affermato:
In tempi come questi, ciò che conta di più non è inseguire i rialzi rapidi, ma capire la struttura più lenta e avere la pazienza di seguirla.
A sostegno di questa prospettiva a lungo termine, un altro analista di CryptoQuant, elcryptotavo, ha notato una metrica on-chain chiave: oltre il 70% della supply di Bitcoin rimane in profitto.
Si tratta della percentuale di Bitcoin in circolazione con un costo inferiore al prezzo di mercato attuale. Un rapporto elevato tra offerta e profitto, soprattutto oltre il 70%, ha spesso anticipato un movimento rialzista.

Solitamente un valore del 70% indica un periodo di stabilità dei prezzi e potrebbe essere la base per altri movimenti di prezzo rialzisti. Elcryptotavo ha anche detto che un ritorno dell’indicatore verso l’80% potrebbe rafforzare la tendenza rialzista e sostenere lo slancio attuale.
Se dovesse effettivamente raggiungere questo livello, insieme a un miglioramento delle condizioni macroeconomiche e ai continui afflussi degli ETF Spot, Bitcoin potrebbe riprendere slancio, anche senza l’entusiasmo speculativo dei cicli passati.
Anche gli investitori di BTC Bull si stanno preparando a un possibile rally della crypto di maggior valore. Il progetto ha programmato degli airdrop di BTC per i suoi titolari non appena l’asset toccherà nuovi massimi, come i 150.000 dollari, 200.000 dollari e 250.000 dollari.
Il progetto è ancora in fase di prevendita e finora ha raccolto 4,7 milioni di dollari.
Partecipare alla presale è semplice. Basta visitare il sito ufficiale di Bitcoin Bull, collegare il wallet come Best Wallet ed effettuare l’acquisto utilizzando ETH, USDT o una carta bancaria.
Detto questo, ricordiamo di fare sempre le proprie ricerche. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non deve essere considerato una consulenza finanziaria.
