Il mercato delle criptovalute ha iniziato la settimana in rosso. Bitcoin e la maggior parte delle altcoin hanno registrato un calo, per poi riprendere slancio. Le ultime 24 ore infatti hanno infatti portato un po’ di sollievo agli investitori di XRP. Dopo aver perso il supporto dei 3 dollari ieri, il token di Ripple ha guadagnato il 10% e ora sta scambiando al livello di 3,11 dollari.
Nonostante le recenti oscillazioni, XRP ha registrato una forte performance nel grafico annuale, con una crescita del 50% dall’inizio dell’anno.
XRP perde il 90% rispetto a Bitcoin
Ma c’è un aspetto che, secondo alcuni analisti, gli investitori non dovrebbero sottovalutare. Nonostante la crescita in anno, XRP sta perdendo costantemente valore rispetto
Un punto cruciale, soprattutto considerando le recenti discussioni sul possibile inserimento del token, accanto a Bitcoin, nelle riserve crypto degli Stati Uniti.
La continua svalutazione di XRP rispetto alla crypto di maggiore valore solleva diversi interrogativi su come l’altcoin stia effettivamente performando a lungo termine e se riesca a mantenere una posizione solida nel contesto di un mercato sempre più competitivo.
Nel suo ultimo tweet, l’analista JoeConsorti ha sottolineato che XRP ha perso circa il 90% del suo valore rispetto a Bitcoin negli ultimi sette anni. Nonostante gli sforzi di Ripple Labs, il token non è riuscito a registrare un forte miglioramento nel suo valore relativo a Bitcoin, alimentando critiche dirette all’operato dell’azienda.
La sotto-performance di XRP potrebbe essere il risultato di diversi fattori. In primis, le incertezze legali legate alla lunga battaglia legale con la SEC (Securities and Exchange Commission) iniziata nel 2020. L’ente regolatore americano ha messo in discussione lo status di XRP come security, accusando Ripple di aver venduto XRP come titolo non registrato, creando una grande incertezza intorno al token.
A questo si aggiunge il fatto che Bitcoin è visto come un asset crypto consolidato, che continua a dominare il mercato e a guadagnare terreno, mentre XRP fatica a mantenere la sua competitività. In questo contesto, XRP appare incapace di competere con BTC, che rimane l’asset preferito dai grandi investitori istituzionali.
Un’altra critica arriva dall’analista “Bitcoin Dad”, che ha evidenziato come la perdita dei primi 32.000 registri nel ledger di XRP rappresenti un grave problema.
Secondo l’analista, questa perdita potrebbe essere spiegata da una mancanza di competenza o, peggio ancora, da una manipolazione consapevole. Un episodio che evidenzierebbe una mancanza di trasparenza da parte di Ripple Labs, che già in passato è stata accusata di gestire il progetto in maniera centralizzata.
Le critiche continuano
Inoltre XRP è stato spesso criticato per non essere davvero decentralizzato. Nonostante venga promosso come un asset decentralizzato, il controllo da parte di Ripple Labs e dei suoi fondatori è considerato troppo forte per considerarlo veramente tale. La concentrazione di token nelle mani di poche persone solleva diversi dubbi. Alcuni analisti ritengono che questo modello non sia sostenibile a lungo termine.
Inoltre, Ripple è stata criticata per le sue aggressive strategie di marketing, in particolare le donazioni finanziarie del co-fondatore Chris Larsen a organizzazioni come Greenpeace, accusate di essere utilizzate per minare l’immagine di Bitcoin. Non solo: Ripple sarebbe anche accusata di sostenere politici contrari alla valuta di Satoshi Nakamoto.
Le critiche sono in aumento. Recentemente, Pierre Rochard, vicepresidente della ricerca presso Bitcoin, ha condiviso su X uno screenshot di un thread pubblicato nel 2020 dal commentatore Nic Carter, che ha fortemente criticato XRP. Carter ha definito XRP “né una criptovaluta né un concorrente di Bitcoin”, sostenendo che manca di un adeguato livello di decentralizzazione e di un caso d’uso concreto. Secondo Carter, “non c’è assolutamente nessun confronto tra XRP e Bitcoin”, aggiungendo che XRP non è “più economico” né “più efficiente dal punto di vista energetico”.
Le discussioni su XRP continuano a essere al centro dell’attenzione e gli investitori dovranno seguire con attenzione gli sviluppi legali e del mercato per capire se il token riuscirà a consolidare la sua posizione nel settore.
Attesa per la riunione della SEC
Nonostante le critiche di alcuni analisti, la community di XRP sta attendendo la riunione della Securities Exchange Commission (SEC), fissata il 30 gennaio. In molti sperano che la riunione possa segnare un passo avanti nel caso legale contro Ripple Labs, con l’auspicio di una potenziale archiviazione del caso o di un accordo che possa risolvere le incertezze legali che gravano su XRP.
Contemporaneamente, cresce l’attesa per l’approvazione di un ETF Spot su XRP, uno sviluppo che potrebbe attirare capitali istituzionali e fornire un ulteriore impulso alla legittimazione del token sul mercato.
Nel frattempo, il Chicago Mercantile Exchange (CME) Group sta preparando il terreno per l’introduzione di contratti futures su XRP e Solana, in attesa dell’approvazione normativa.
Alternativa a XRP
Mentre le incertezze su XRP tengono gli investitori con il fiato sospeso, un nuovo progetto, Wall Street Pepe, sta emergendo come un’alternativa interessante. Lanciata a dicembre, la sua prevendita ha già raccolto oltre 61 milioni di dollari.
A differenza di altre meme coin nel mercato, Wall Street Pepe si propone di abbattere le barriere tra piccoli e grandi investitori. I titolari del token $WEPE hanno accesso a una community esclusiva, che offre informazioni privilegiate, segnali alfa e analisi di mercato, mettendo i partecipanti nelle condizioni di competere con le whale del settore.
Il progetto ha introdotto anche un sistema di staking per guadagnare ricompense passive e gare settimanali di trading con premi.
Conclusione
Ricordiamo che il mercato crypto è altamente volatile, quindi è fondamentale fare sempre le proprie ricerche. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non deve essere considerato una consulenza finanziaria.