
Il mercato crypto sta vivendo un periodo di forte volatilità, scosso dai dazi imposti da Trump. Ma, Arthur Hayes, co-fondatore di BitMEX, ha spiegato che, sebbene l’impatto a breve termine sia negativo, i dazi potrebbero essere positivi per Bitcoin.
L’amministrazione Trump ha colpito tutti i paesi con una dazio base del 10% a partire dal 5 aprile, con alcuni paesi che devono affrontare dazi più elevati. Ha definito il 2 aprile “Liberation Day ” in America dopo aver firmato un ordine esecutivo che istituisce “dazi doganali reciproci” nei confronti dei paesi di tutto il mondo. All’UE è stato fissato un dazio del 20%.
Giovedì, l’indice Nasdaq ha perso 1000 punti, pari al 6%, mentre l’S&P 500 ha subito un calo di 275 punti, ovvero il 5%. Nonostante le flessioni, Bitcoin e la maggior parte degli asset crypto hanno mostrato una resistenza sorprendente.
Gli investitori sembrano guardare oltre i dazi: al momento, la crypto di maggior valore è in rialzo dello 0,80%, scambiato a 84.233 dollari. Anche le altcoin stanno soffrendo meno pressione di vendita rispetto ai primi giorni della settimana.
Per l’esperto i dazi potrebbe indebolire il dollaro e spingere al rialzo Bitcoin
Hayes ritiene che i dazi imposti da Trump, insieme all’indebolimento del dollaro, potrebbero finire per favorire Bitcoin, alimentando la domanda per questa asset class.
Per l’esperto, i dazi potrebbero anche contribuire a un calo dell’indice del dollaro (DXY), spingendo gli investitori internazionali a vendere azioni statunitensi e rimpatriare i fondi.
Hayes ha poi sottolineato che un dazio del 65% imposto sulla Cina potrebbe provocare il deprezzamento dello yuan (CNY), con la possibilità che lo yuan scenda sotto gli 8,00. Questo potrebbe spingere gli investitori cinesi a cercare rifugio in asset più rischiosi, come Bitcoin.
Non solo. Hayes ha aggiunto che la Fed dovrebbe intervenire, notando che il rendimento del Tesoro a due anni è sceso drasticamente dopo l’annuncio dei dazi.
Ha interpretato questa discesa come un segnale che i mercati si aspettano tagli dei tassi o addirittura un ritorno al quantitative easing (QE). Se così fosse, le misure di liquidità potrebbero essere un segnale positivo per gli asset “risk-on” come Bitcoin e gli altri asset.
Bitcoin rischia un ribasso? Gli holder stanno iniziando a vendere
Nonostante Bitcoin riesca a mantenere il supporto di 82.000 dollari, sono presenti dei segnali di incertezza. Gli indicatori on-chain rivelano che gli investitori a lungo termine stanno perdendo la pazienza.
Secondo Ali Martinez, analista crypto, mercoledì è stato registrato un trasferimento di oltre 1.058 BTC da parte degli holder a lungo termine, un movimento che potrebbe indicare un cambiamento nelle dinamiche del mercato.
Questi Bitcoin sono tornati in circolazione e potrebbe segnare l’inizio di una presa di profitto, con il rischio che la pressione di vendita si intensifichi e mini la stabilità dell’asset.
La forte volatilità sta spingendo gli investitori a considerare i progetti in prevendita, dato che non subiscono le oscillazioni di prezzo del mercato. Molti stanno puntando su un progetto che non si allontana troppo da Bitcoin: $BTCBULL.
Il progetto Bitcoin Bull permette agli investitori di guadagnare BTC. Quando Bitcoin raggiunge determinate soglie (come 150.000, 200.000 e 250.000 dollari), i titolari di $BTCBULL ricevono airdrop di BTC.
Mentre i titolari attendono che la crypto di maggior valore raggiunga i nuovi massimi, hanno la possibilità di mettere in staking il token nativo $BTCBULL per ottenere un reddito passivo. Attualmente, l’APY offerto è del 95%.
$BTCBULL è un token ERC-20, quindi per partecipare alla presale è necessario un wallet compatibile con la blockchain di Ethereum. Tra le opzioni più popolari e adatte per questa operazione ci sono Best Wallet, MetaMask, Coinbase Wallet e Trust Wallet.
Per maggiori informazioni sul progetto, è possibile consultare il sito ufficiale di Bitcoin Bull.
Ricordiamo di fare sempre le proprie ricerche. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non deve essere considerato una consulenza finanziaria.
