
Secondo un famoso analista, Bitcoin potrebbe ritornare a scendere e crollare fino a 46.000 dollari. Ma questo scenario si verificherebbe solo se la crypto di maggior valore dovesse perdere un supporto chiave.
Nelle ultime 24 ore Bitcoin ha registro un leggero rialzo dell’1%. La lieve ripresa dell’asset è arrivata dopo la pubblicazione dei dati del Consumer Price Index (CPI) di febbraio, che sono stati inferiori alle attese.
Il CPI, ovvero l’Indice dei Prezzi al Consumo, misura la variazione media dei prezzi di beni e servizi acquistati dai consumatori e serve per monitorare l’inflazione.
I dati più contenuti hanno alimentato le speranze di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana, dato che potrebbe favorire gli asset più rischiosi.
Secondo i dati del Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti, il CPI è aumentato dello 0,2% a febbraio rispetto al mese precedente, portando il tasso di inflazione annuo al 2,8%. Si tratta di un valore inferiore dello 0,5% rispetto ai dati di gennaio e anche sotto la previsione degli economisti, che avevano stimato un 2,9%.
Il core CPI, che esclude i prezzi di cibo ed energia, è salito dello 0,2% su base mensile, meno dello 0,3% atteso dalla maggior parte delle previsioni. Su base annua, il core CPI si è attestato al 3,1%, leggermente inferiore alla previsioni del 3,2%.
La previsione dell’analista preoccupa i trader
Nonostante Bitcoin abbia registrato un leggero aumento dopo la pubblicazione dei dati, gli esperti sono ancora cauti.
Il noto analista Ali Martinez, analizzando i grafici tecnici e le tendenze storiche, ritiene che l’asset potrebbe riprendere a scendere e addirittura crollare a 46.000 dollari, se non riuscisse a tenere il supporto chiave.
Secondo l’analisi di Ali Martinez, Bitcoin tende a seguire lo stesso ciclo ogni volta che scende sotto la media mobile a 50 settimane (MA).
L’esperto ha notato che nel 2014, l’asset ha trovato supporto in questo livello, evitando di scendere sotto la media mobile a 200 settimane.
Lo stesso scenario si verificò nel 2018 e durante il crollo del 2020 causato dalla pandemia di COVID. Nel 2022, Bitcoin non solo ha testato l’MA a 200 settimane, ma è anche sceso sotto.
Attualmente, la media mobile a 50 settimane si trova a 75.500 dollari. Se l’asset non dovesse mantenerla, potrebbe crollare verso il MA a 200 settimane come già successo in passato, che si attesta a 46.000 dollari.
La sua previsione ha generato preoccupazione tra i trader. In molti stanno osservando attentamente se l’asset riuscirà a mantenere questo supporto cruciale.
L’esperto ha anche evidenziato un altro livello importante per Bitcoin: la resistenza a 95.000 dollari. Circa 1,2 milioni di investitori detengono quasi 726.000 BTC a questa soglia di prezzo, rendendolo un punto critico per qualsiasi possibile rialzo. Se non dovesse tenere il supporto potrebbe registrare un forte calo.

Al momento Bitcoin sta scambiando al livello di 83.243 dollari, con un aumento dello 0,26% nelle ultime 24 ore. Il suo suo volume di trading invece è sceso del 22% fino a 37,7 miliardi di dollari. Inoltre, secondo i dati di CoinGlass, l’Open Interest dei futures è aumentato dell’1,3% nell’arco di 24 ore.
Bitcoin potrebbe raggiungere i 118.000 dollari?
Non tutte le previsioni sono ribassiste. Secondo altri esperti, l’IPC statunitense inferiori alle aspettative e l’allentamento delle tensioni tra Russia e Ucraina potrebbero portare ad un aumento del prezzo dell’asset.
Inoltre nel grafico si è formato un cuneo discendente. Una rottura di questa struttura potrebbe spingere Bitcoin verso i 90.000 dollari nel medio termine, con un possibile obiettivo successivo di 118.000 dollari.
Per confermare la traiettoria rialzista, l’asset deve superare la resistenza a 84.500 dollari, il limite superiore del cuneo.
Intanto molti investitori stanno diversificando il portafoglio con i progetti in prevendita. Uno di questi è Bitcoin Bull. Si differenzia dagli altri progetti per il suo sistema di ricompense.
Se Bitcoin raggiungesse i 150.000 dollari o i 200.000 dollari i titolari del suo token nativo riceveranno BTC tramite airdrop, in base al numero di $BTCBULL tenuti nel wallet.
Inoltre, il meccanismo di burning ridurrà l’offerta del token $BTCBULL nel tempo, in modo da renderlo più scarso e potenzialmente spingerlo al rialzo.
Il progetto offre anche un sistema di staking ad alto rendimento. Gli investitori possono già mettere in staking il token natio g con la possibilità di ottenere un APY del 120%. Questa opportunità ha già suscitato grande interesse, con milioni di token BTCBULL già messi in staking.
Per maggior informazioni sul progetto è possibile visitare il sito ufficiale di BTCBull.
Ricordiamo di fare sempre le proprie ricerche. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non deve essere considerato una consulenza finanziaria.
