
Confrontando le previsioni su Bitcoin rilasciate alla fine dell’anno scorso con quello che è successo nei primi mesi del 2025, è chiaro che le cose non sono andate come ci si aspettava.
Bitcoin non solo ha perso il 15,14% quest’anno, ma ha anche chiuso la sua settimana peggiore di sempre, segnando il crollo più grande in termini di valore in dollari, la mattina del 10 marzo.

L’asset ha infatti registrato un calo settimanale di ben 13.561 dollari durante la scorsa settimana. Nonostante un piccolo rialzo nella mattina del 10 marzo, Bitcoin si è fermato a 81.304 dollari.
Oggi Bitcoin continua a oscillare attorno agli 81.148 dollari. Dopo il picco a 94.000 dollari all’inizio di marzo, molti investitori si aspettavano una nuova corsa verso i massimi storici. Ma il trend ribassista sembra ormai prevalere. A spingere al ribasso l’asset sono stati diversi fattori che inizialmente avrebbero dovuto dare slancio al settore crypto.

Perché Bitcoin è in rosso?
Dopo la rielezione di Donald Trump, Bitcoin ha continuato la sua ascesa verso nuovi massimi sopra i 107.000 dollari. Il rally dell’asset ha creato 11.000 nuovi milionari in BTC in poche ore.
Ci si aspettava che il presidente avrebbe introdotto politiche favorevoli alle criptovalute, ponendo fine alla repressione normativa, creando una riserva strategica costituita da Bitcoin o altri asset crypto e rafforzando l’economia statunitense.
In realtà, durante il primo mese e mezzo del suo secondo mandato, Trump ha scatenato una forte turbolenza nei mercati. Ha danneggiato i rapporti economici con gli alleati tradizionali degli Stati Uniti e non ha fatto passi concreti verso la creazione di una riserva strategica.
Solamente la scorsa settimana Trump ha firmato un ordine esecutivo per creare una Riserva Strategica di Bitcoin (SBR) e un “Digital Asset Stockpile”, composto da asset diversi da BTC.
David Sacks, nominato “AI and Crypto Czar” dall’amministrazione ha affermato che la riserva strategia di Bitcoin sarà costituita esclusivamente dai Bitcoin confiscati tramite sequestri penali e civili, senza alcun costo per i contribuenti.
Inoltre, ha anche riferito che potrebbero essere effettuate acquisizioni aggiuntive, mantenendo però la neutralità del bilancio.
Non sono mancate le critiche anche per la riserva strategica. Il co-fondatore di Solana ha criticato apertamente l’idea, accusandola di andare contro il principio di decentralizzazione. Altri esperti sostengono che potrebbe portare a una manipolazione del mercato da parte del governo.
L’incertezza tra gli investitori però rimane forte, soprattutto in risposta alle recenti politiche commerciali del presidente Donald Trump. Anche le misure a favore delle criptovalute adottate dall’attuale amministrazione, come la decisione della SEC di sospendere diverse cause contro piattaforme crypto, non sono riuscite a fermare la svendita.
Mentre Bitcoin continua a scambiare in rosso, molti investitori stanno cercando soluzioni più sicure per ottenere profitti al riparo dalle oscillazione di mercato. Una di queste è Solaxy.
Si tratta del primo layer 2 su Solana ed è stato progettato per alleggerire il carico sulla mainnet. Riesce ad aggregare le transazioni e processarle off-chain, riducendo i rallentamenti e garantendo transazioni più rapide e fluide, soprattutto nei momenti di forte attività.
Il token nativo del progetto, $SOLX è multi-chain, quindi può operare sia sulla chain di Solana che su quella di Ethereum, combinando la velocità di Solana con la liquidità di Ethereum.
La compatibilità con entrambe le chain offre numerosi vantaggi ai trader, creando nuove opportunità, in particolare nel segmento della DeFi e del gaming. Inoltre, l’espansione del suo ecosistema potrebbe contribuire ad aumentare la base di utenti.
Inoltre permette agli sviluppatori di sviluppare dApp scalabili e ad alte prestazioni, visto che è estremamente modulare e personalizzabile.
Solaxy si propone come una soluzione innovativa per migliorare la performance della blockchain di Solana. La prevendita ha già raccolto più di 25 milioni di dollari.
Detto questo, ricordiamo di fare sempre le proprie ricerche. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non deve essere considerato una consulenza finanziaria.
