
La società di analisi on-chain CryptoQuant ha appena svelato quelli che, secondo loro, sono i cinque indicatori fondamentali da tenere d’occhio per capire cosa sta succedendo veramente nel mondo Bitcoin.
I cinque principali indicatori di Bitcoin da tenere d’occhio
In un post pubblicato su X, il team di CryptoQuant ha spiegato che i veri segnali non arrivano dai movimenti di prezzo — quelli sono solo la punta dell’iceberg. La vera storia si legge nei dati on-chain, ovvero tutte le informazioni registrate direttamente sulla blockchain.
Ecco quindi la loro top 5: gli indicatori che, secondo gli esperti di CryptoQuant, ci dicono cosa bolle in pentola per Bitcoin.
1️⃣ Prezzo Realizzato: il “prezzo medio di carico” degli investitori
Il primo indicatore segnalato da CryptoQuant è il “Realized Price” — in italiano potremmo chiamarlo il prezzo realizzato, ovvero una stima del prezzo medio di acquisto di tutti gli investitori Bitcoin. In pratica: quanto hanno pagato in media le persone per comprare Bitcoin.
Storicamente, questo dato ha funzionato da supporto o resistenza psicologica:
- Quando il prezzo di BTC scende sotto il Realized Price, molti vendono in perdita.
- Quando lo supera, spesso torna a crescere con forza.
Esistono diverse versioni di questo indicatore, ma CryptoQuant in questo caso punta su quella riferita ai short-term holders — cioè gli investitori che hanno comprato BTC da poco (tipicamente meno di 155 giorni fa).
BTC sopra il prezzo medio degli short-term holders = profitto
Dando un’occhiata al grafico condiviso da CryptoQuant, il prezzo attuale di Bitcoin si trova sopra il Realized Price degli short-term holders. Questo significa che, in media, gli investitori recenti sono in profitto. E quando chi ha comprato da poco è “in verde”, spesso tende a mantenere la posizione o rafforzarla — segno di fiducia nel trend
✅ Perché è interessante?
Perché i brevi periodi riflettono l’umore del mercato “caldo” — e spesso anticipano le svolte. Se questi investitori stanno guadagnando, il sentiment è bullish; se sono in perdita, è più facile che si crei pressione di vendita.
2️⃣ SOPR: chi vende, lo fa in guadagno o in perdita?
Il secondo indicatore è il SOPR, acronimo di Spent Output Profit Ratio. In parole semplici: misura se chi sta vendendo o spostando BTC lo fa con un guadagno o una perdita rispetto al prezzo di acquisto.
Se il SOPR è maggiore di 1, vuol dire che, in media, gli investitori stanno realizzando un profitto. Se è sotto 1, stanno vendendo in perdita.
✅ Perché è utile?
Perché aiuta a capire il sentiment generale del mercato:
- SOPR alto = prese di profitto, ma anche fiducia.
- SOPR basso = panico o capitolazione.
È uno degli strumenti più utili per anticipare fasi di inversione o continuazione del trend. Quando il valore del SOPR è maggiore di 1, vuol dire che chi vende sta portando a casa dei profitti. Al contrario, se il valore scende sotto 1, prevalgono le vendite in perdita, spesso per paura o sfiducia nel mercato.
Osservando il grafico di CryptoQuant si evince che gli short-term holders (quelli che hanno BTC da poco tempo) stanno attualmente mostrando un comportamento da “profit-taking”. In pratica, stanno vendendo mentre sono in guadagno, probabilmente per consolidare i profitti o proteggersi da eventuali cali.
Questo tipo di comportamento è comune in fasi di incertezza o in prossimità di livelli tecnici importanti. Non è detto che sia un segnale negativo — anzi, a volte è una semplice pausa in un trend rialzista.
Quando tutti incassano, il prezzo frena. Quando vendono in perdita, può arrivare un minimo.
Un’ondata di prese di profitto — quelle che il SOPR ci aiuta a rilevare — può fare da resistenza al prezzo di Bitcoin: troppe vendite = troppa pressione.
Al contrario, quando molti vendono in perdita, si può arrivare a un minimo di mercato: è lì che spesso i grandi investitori entrano in gioco.
Ma come facciamo a capire dove ci troviamo tra questi due estremi? È qui che entra in gioco il prossimo indicatore: il NUPL, ovvero il Net Unrealized Profit/Loss.
3️⃣ NUPL: il termometro dell’avidità e della paura
Il NUPL ci dice, in sostanza, quanto guadagno o perdita non ancora realizzato stanno accumulando gli investitori Bitcoin in un dato momento.
- Se il valore è alto e positivo, la maggior parte del mercato è in guadagno ma non ha ancora venduto. In genere questo succede nei rally.
- Se è negativo, molti sono in perdita, e potrebbero vendere per paura — o al contrario, i più pazienti potrebbero aspettare la ripresa.
Questo indicatore è spesso usato per valutare se il mercato è euforico o depresso, e per individuare possibili top e bottom ciclici.
Tanti profitti = tentazione di vendere. Tante perdite = occasione per i forti.
In genere, più un investitore ha guadagnato, più sarà tentato di incassare.
✅ Cosa ci dice il NUPL?
Quando il NUPL è molto alto, vuol dire che c’è tanta ricchezza “virtuale” in attesa di essere realizzata.
Risultato? Potrebbe partire una vendita di massa per monetizzare i guadagni.
Al contrario, quando il NUPL è basso e il mercato è in perdita, significa che i venditori “deboli” potrebbero essere già usciti. Questo spesso anticipa un minimo di mercato: le mani deboli mollano, le “mani forti” raccolgono.
Leggi anche la nostra guida: Comprare Bitcoin anonimamente e senza documenti
4️⃣ Distribuzione dell’offerta: short-term vs long-term holders
Il quarto indicatore guarda a chi detiene i BTC in circolazione:
- Da una parte ci sono gli short-term holders (chi ha comprato negli ultimi 155 giorni).
- Dall’altra, i long-term holders (chi ha resistito oltre i 155 giorni senza vendere).
✅ A cosa serve?
Questo dato è cruciale per capire la struttura del mercato:
- Se l’offerta è in mano agli short-term, il mercato è più volatile, reattivo alle news e alle emozioni.
- Se prevalgono i long-term holders, c’è più stabilità, meno vendite impulsive e una base solida per eventuali rialzi.
In genere, i cicli rialzisti iniziano quando gli LTH dominano — perché vendono poco e creano scarsità. I STH entrano poi nella fase calda del mercato.
Più long-term holders = più fiducia nel futuro
Quando la quota di Bitcoin in mano ai long-term holders aumenta, è un segnale che il mercato sta diventando più “HODLer”: gli investitori stanno resistendo, non vendono, credono nel lungo periodo.
Negli ultimi tempi, questo indicatore era in calo — segno che anche le “mani forti” stavano realizzando profitti. Ma ora, secondo CryptoQuant, si cominciano a vedere segnali di inversione: gli LTH stanno ricaricando. E quando questo accade, spesso è un buon segnale per la fase successiva del ciclo.
5️⃣ Open Interest: quanto è scommesso sui futures?
Ultimo, ma non meno importante, l’indicatore di Open Interest.
Questo dato misura quanti soldi sono bloccati nei contratti future su Bitcoin: in pratica, quante posizioni sono aperte nel mercato derivato.
- Quando l’Open Interest è in crescita, significa che c’è molta attività speculativa sul prezzo del BTC — sia long che short.
- Se cresce troppo in fretta, può diventare un campanello d’allarme: il mercato potrebbe essere troppo “levitato” e vulnerabile a liquidazioni a catena.
- Un improvviso calo dell’Open Interest, al contrario, può segnalare una fase di “reset” — dove tanti trader vengono buttati fuori dal gioco e il mercato si prepara per un nuovo trend.
Dando un’occhiata al grafico sopra, si nota chiaramente che l’Open Interest di Bitcoin è esploso ai massimi storici. In altre parole: c’è un’impennata di capitali bloccati nei contratti futures. Tanti stanno scommettendo — in positivo o negativo — sul movimento del prezzo.
E questo cosa comporta? Che la speculazione è ai massimi.
Storicamente, quando l’Open Interest raggiunge livelli così elevati, spesso seguono fasi di forte volatilità:
- Possibili pump improvvisi,
- oppure liquidazioni a catena se il prezzo si muove troppo velocemente in una direzione.
In pratica: il mercato è teso come una molla. Basta un movimento improvviso per far scattare reazioni a catena.
✅ Perché è utile?
L’Open Interest misura i capitali nei futures: più è alto, più c’è speculazione e rischio di forti movimenti di prezzo imminenti. In pratica, non ti dice la direzione del prezzo, ma ti dice quanto sarà violenta la mossa che arriverà. È un radar della tensione nei mercati.
In sintesi…
Questi cinque indicatori — Realized Price, SOPR, NUPL, distribuzione tra STH e LTH e Open Interest — sono gli strumenti principali che, secondo CryptoQuant, permettono di leggere la verità sotto la superficie del mercato Bitcoin.
Se vuoi davvero capire dove sta andando BTC, guardare solo il prezzo non basta. Bisogna scavare nei dati on-chain, dove si nascondono i segnali più forti.
CryptoQuant ci ricorda che, al di là delle emozioni e dei tweet, i dati on-chain raccontano la vera storia di Bitcoin.
E questi cinque indicatori sono le “lenti” giuste per capirla:
Indicatore | Cosa misura | Cosa segnala |
Realized Price | Prezzo medio d’acquisto | Supporto/resistenza |
SOPR | Vendite in profitto o perdita | Sentiment attuale |
NUPL | Profitti/perdite non realizzati | Cicli di mercato |
Distribuzione STH/LTH | Chi detiene BTC (breve/lungo) | Stabilità o volatilità |
Open Interest | Capitale nei futures | Speculazione e volatilità |
🔎 Tenere d’occhio questi segnali può fare la differenza tra farsi trascinare dal mercato… o anticiparlo.
Prezzo attuale di Bitcoin

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