
Secondo una dichiarazione congiunta rilasciata il 6 giugno 2025, 31 sviluppatori di Bitcoin Core hanno preso una posizione chiara su come la rete dovrebbe gestire gli usi non monetari. Hanno sottolineato che il loro compito non è quello di supportare né tantomeno bloccare le iscrizioni di dati o altre attività non legate agli scambi finanziari.
La presa di posizione ha subito acceso gli animi all’interno della community, scatenando un acceso dibattito su temi come la libertà, le commissioni e il vero scopo di Bitcoin.
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La posizione degli sviluppatori sulle politiche dei dati
Stando a quanto riportato, il team di Bitcoin Core ha chiarito che non interverrà per bloccare l’inserimento nella blockchain di dati “innocui”. Hanno ribadito che uno dei punti di forza principali di Bitcoin è proprio la sua resistenza alla censura. Per questo motivo, tutte le scelte fatte dagli utenti tramite il software devono essere rispettate.
A statement on Bitcoin Core development and transaction relay policy – https://t.co/K4AaPPqTSD
— Bitcoin Core Project (@bitcoincoreorg) June 7, 2025
Hanno poi detto chiaramente che spetta agli operatori dei nodi decidere cosa accettare o meno. Questo approccio punta a mantenere la rete libera, anche se questo comporta il rischio di ospitare dati aggiuntivi non strettamente necessari.
La community si divide
Dopo la dichiarazione, le reazioni non si sono fatte attendere. Samson Mow, CEO di JAN3, ha criticato duramente il tono degli sviluppatori, definendolo “vuoto”, e ha affermato che le modifiche recenti hanno “aperto le porte” allo spam. Secondo lui, rimuovere le barriere tecniche ha finito per incentivare l’inserimento di dati indesiderati nella rete.
Bitcoin Core devs have been changing the network gradually to enable spam and now seem focused on also removing barriers for spammers. It’s disingenuous to just say “it is what it is now, too bad.”
This statement itself is also inappropriate. Feels like an NYA from Core devs. https://t.co/ACIqyvK12f
— Samson Mow (@Excellion) June 7, 2025
Di parere opposto Jameson Lopp, cofondatore di Casa, che ha invece apprezzato la chiarezza con cui sono state spiegate le regole di relay. Secondo Lopp, una voce unitaria da parte degli sviluppatori aiuta a eliminare la confusione che in passato ha circondato le politiche della rete.
L’ultimo aggiornamento fa discutere
L’8 maggio 2025, gli sviluppatori di Bitcoin Core hanno rimosso un vecchio limite sulla dimensione dei dati nelle transazioni. Questa modifica permette a chiunque di inserire porzioni più grandi di informazioni all’interno delle transazioni. Ma non tutti sono entusiasti: i critici temono che questo causerà un aumento del “peso” della blockchain e, di conseguenza, spingerà le commissioni verso l’alto.

Chi appoggia la nuova linea afferma che poter prevedere cosa i miner includeranno nelle transazioni – e trasmettere queste informazioni in modo trasparente – è fondamentale per il buon funzionamento di Bitcoin.
Secondo loro, questa politica di relay neutrale aiuta sia i miner che gli utenti, anche se non tutti nella community sono d’accordo.
Fork futuri e soluzioni layer 2
Guardando al futuro, c’è chi ipotizza un possibile fork che dia vita a una nuova versione “pura” di Bitcoin, pensata solo come moneta e che escluda del tutto le iscrizioni di dati.
Altri invece vedono la soluzione nelle tecnologie layer-2 o nelle sidechain, che potrebbero gestire carichi più pesanti come arte digitale, messaggistica e altri utilizzi alternativi, lasciando la rete principale più snella.
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In un modo o nell’altro, la maggior parte degli esperti concorda su una cosa: presto i wallet crypto e il software dei nodi offriranno opzioni diverse.
Da un lato, ci saranno soluzioni pensate per chi vuole transazioni “pulite”, esclusivamente finanziarie; dall’altro, versioni più flessibili per chi non ha problemi a includere dati extra. In questo modo saranno gli utenti, con le loro impostazioni, a decidere la direzione della rete – senza dover aspettare che siano gli sviluppatori a prendere posizione.
